Sunday, January 02, 2011
Troppo alcool in un pub
Perché continuo a chiedermi per cosa vivo? Cosa sto aspettando così tanto?
Sto aspettando il grande amore? La felicità? La possibilità di qualsiasi cosa? E se non fosse tutta un'illusione? Se ciò che aspetto è già passato? che senso avrebbe continuare ad aspettare qualcosa che è passato e non si è riconosciuto? Devo ancora una storia trittica a qualcuno e sono ancora li a ripensarci, come l'ennesima cosa incompleta della mia vita. Se riuscissi a scrivere questo trittico forse sarei più tranquilla? Il mio dannato cuore si metterebbe in pace? Smetterei di pensare che sto aspettando qualcosa che non esiste. E non è mai esistito e non esisterà mai per il semplice motivo che non esiste nessun disegno a questo mondo. Nessuna legge o percorso divino. Solo il caos totale, il caos completo. E dopo solo il nulla. Ed è questo che mi fa impazzire, perché sopravvivere, perché mangiare, lavarsi, lavorare, vivere se poi ci sarà solo il nulla ad aspettarmi?
Se tutto è caos e nulla... Caos e nulla...
Non prendermi la testa fra le mani e non prendermi le mani per scaldarmi dicendo che devo stare calma, io sono già calma. Prendo solo coscienza del fatto che esistere è la cosa più inutile che esista.
 
Scribacchiata da Tata at 3:31 PM | Permalink | 0 comments
Monday, October 22, 2007
Il Blog..
Si trasferisce su Splinder. See yaa
 
Scribacchiata da Tata at 4:19 PM | Permalink | 0 comments
Tuesday, October 16, 2007
Giulietta moderna
La lama è diventata gelida fra le mie mani. Quanto tempo sarà passato dall'ultima volta che hai sorriso?
Mi alzo, giro intorno al tavolo e ti guardo; Inizi a sembrare di plastica. Dovrei decidermi cosa fare, prima che qualcuno si accorga di cosa ho fatto.
Lego i capelli con il tuo spillone, ti ho visto farlo all'infinito.
Ti prendo fra le braccia e ti faccio attraversare la casa, la cucina, il bagno, l'ufficio, fino camera tua. Stesa sul letto, sei come una piccola bambola di porcellana; anche quando dormi sei come una piccola bambola di porcellana. Ricordi quando te lo dicevo?
Continui a dormire, che dolce...
Nella camera c'è un tanfo insopportabile, meglio aprire le finestre. Se non dormissi andremo al parco, ci siederemo su una panchina e ascolteremo la musica dando una forma imprecisa alle nuvole... forse agli altri sembreremo due semplici amiche, ma lo sai che non è così, vero? Io e te lo sappiamo che non è così.
Ho sempre pensato che i gesti eclatanti accadessero solo nei film, che bisognava dare importanza alle piccole cose che accadono giorno per giorno perchè sono quelle le cose realmente importanti, ma sbagliavo, ti sei recisa come un fiore che non deve essere colto da nessun altro solo per me. Ho sbagliato a allontanarti insieme al mio cuore fragile. Ma oramai che importanza ha? Sei così rossa in quelle lenzuola... Vedo solo quel rosso che ti ha sporcato la camicia. Mi dirigo verso il lettore cd e metto su la Butterfly, Puccini è il tuo preferito. Questa è l'ultima cosa che posso regalarti, Beatrice, l'ultima cosa.
La lama si insinua dentro di me.... "Ecco il tuo fodero è questo, arruginisci qui dentro e fammi morire. "
Sento il sangue caldo scivolrami addosso, mi trascino su di te finalmente e ti prendo fra le braccia. Sei di nuovo calda... e ora ho proprio bisogno del tuo calore, perchè ho freddo.
 
Scribacchiata da Tata at 4:27 PM | Permalink | 0 comments
Wednesday, March 14, 2007
Terza parte
"Mi scusi..." Disse Mr Fanta, in un inchino verso un Wuolwino quanto mai nervoso. "Dimmi Fanta..." "Io non credo.." iniziò con un tono pacato " che liberare il signor Eddie Venom Brock sia stata una buona idea. Già il Maggiore da solo ha fatto razzia di molti forumisti, di tutti i niubbi insolenti. Credo che.." Wuolvino, senza mezze misure gli tirò addosso un numero di Topolino, e facendo sentire la sua voce esclamò "Non mi interessa ciò che credi! Io! Io solo porto gli ordini del supremo! Tu sei solo un messaggero... Non ti permetto di dissentire!" Mr Fanta, si inchinò nuovamente con rispetto e pronunciò delle scuse fra i denti, cercando di placare la sua rabbia. Lo lasciò solo con i suoi fumetti e si diresse nella cucina grande del piano. "L'hai fatto urlare.." Disse un Dakkon preso da un sandwich al rost beef. Mr Fanta si limitò a lanciare un'occhiata di sufficenza. Tutta quella situazione assurda lo stava facendo impazzire. Uccidere tutti quei forumisti, far fuori Mr Bongo, mutare geneticamente il Maggiore e altri; Per cosa? Per conquistare il forum? Per sovvertire i Senatori? Sentiva che c'era molto di più...
"Noto che hai saccheggiato il frigo..." disse aprendolo. Dakkon alzò le spalle e continuò a mangiare. Magik entrò nella stanza e li salutò entrambi, chiedendo a Mr Fanta se poteva vedere Wuolwino. Le rispose che non era possibile, e le chiese di riprovare in un'altro momento. Magik si sedette di fianco a Dakkon e espresse tutti i suoi dubbi sulla scelta di liberare Eddie. Dakkon disse che sarebbe diventata una cosa velocissima farli fuori ora. Magik temeva qualcosa, e Mr Fanta si sentì molto vicina a lei.
Wuolwino, nella stanza, tra un Topolino e un X-Man, sentiva il sapore della vendetta. Poteva già immaginare il povero Mad straziato dal parto del più grande mostro che mai si era visto in tutto il forum. Il sangue sarebbe sgrogato a fiumi, le urla si sarebberò sentite fino all'inferno. Le sue fantasie vennero interrotte da un fruscio di pelle familiare, che apparteneva al giaccone di Tanabrus. Subito si sollevo in piedi e si inchinò.
"Quale onore..." "Risparmiami i convenevoli Wol..." lo interruppe alzando una mano come un vigile. "Hai fatto ciò che ti era stato chiesto? Hai liberato Eddie?" Wuolwino annui. Tanabrus godette di quell'assenso. "Perfetto...ci sentiremo stasera su Msn..." E lasciò Wuolwino in preda alle risate isteriche.
Nel frattempo Norman e Tenshi iniziarono a sentire fame. Le provviste erano finite, e il gruppo cercava una delle dispense o cucine per rifocillarsi. Come in aiuto alle loro proteste, sentirono una musica provenire da una delle spaziose stanze, che circondavano la sala dove erano.
"Che roba è?" chiese Larry dubbioso "Non è quello che penso io, vero?" Azusa rispose con tono funereo. "Larry, mi sa di si..."
"You can best believe that, he's a macho man
likes to be the leader, he never dresses grand..."
Seguendo la musica arrivarono a una porta scorrevole. E alla strofa di ritornello, trovarono un giovane forumista, intento a ballare e cantare...
"Hey! Hey! Hey, hey, hey!
Macho, macho man
I've got to be, a macho man
Macho, macho man
I've got to be a macho! (all right)"
Vulcan trasalì e con tono disgustato esclamò, "V! che diamine stai facendo qui?!"
V si girò di scatto, rosso di vergogna per essere stato trovato in una situazione come quella, ma mantenendo la sua dignità rispose "Canto, e ballo... Non si vede?" Takashi in risposta alla domanda proferì un "Io vedo uno che corre il rischio di essere internato..."
V sorrise ironicamente e staccando la musica scese dal tavolo.
 
Scribacchiata da Tata at 6:33 PM | Permalink | 0 comments
Sunday, March 11, 2007
Seconda parte.
La consorte chiede se stanno tutti bene. Dopo aver deciso di lasciare Mad all'accampamento Tora, Vulcan e Wagner tornano in ricognizione insieme a Quell'uomo, Tenshi, Maverick e Prozac. Nanako resta all'accampamento, incaricata di far fuori Mad se succedesse qualcosa. Lasciati soli Nanako controlla nervosamente il sangue al microscopio, sperando che non accada nulla. Mad inizia a sudare e a pregare quasi. La consorte cerca di tranquillizzarlo e disinfetta a fondo la ferita. Mad la zittisce; Nanako e La consorte rizzano l'udito e restano in ascolto. Rumori di passi salgono la scalinata a chiocciola che porta alla cucina. Nanako impugna subito il fucile e fa segno ai due di alzarsi e dirigersi verso il nascondiglio, una botola sotto un tavolo. Lei si poggia allo stipite, Mad e La consorte, vicino alla botola aperta, tengono sotto tiro la porta con le mitragliatrici. La sensazione che la fine sia vicina inizia a farsi strada fra i tre. Il battito del cuore dei tre è l'unica cosa udibile. I passi, sono sempre più vicini. Gli ultimi gradini.Il pianerottolo. Una voce familiare. "Sono Magik!". Come sciolti tutti e tre crollano stanchi al suolo. Magik si affaccia nella stanza sporca di sangue e si scusa. Mad si ristende sul pavimento e La consorte aiuta Magik a lavarsi via un pò di sangue e controlla non sia ferita. Nanako felicemente, annuncia che nonostante sia passata mezz'ora, il sangue non ha mostrato modificazioni. Mad tira il sospiro di sollievo più forte della sua vita. Magik, spiega di come il suo gruppo, Azusa, Larry, Bepa e Takahashi, sia caduto durante uno scontro. Lei è sopravvisuta per miracolo. Tutti si zittiscono. La consorte afferma che non è ferita. Magik si stende vicino a Mad e chiude gli occhi. La consorte si avvicina a Nanako "Ha un tatuaggio..." le sussurra aprendo il rubinetto dell'acqua per coprire la sua voce "Non lo aveva al primo controllo, ne sono sicura! Che facciamo?" "....Comportiamoci come se nulla fosse..." Magik intavola una discussione con Mad e si rallegra di sapere che non sia rimasto infetto nonostante il morso. Il nervosismo di La consorte e Nanako va crescendo. Mad si rizza subito in piedi spaventato e dice alle amiche di fare attenzione. Il muro del pianerottolo a cui si affaccia l'entrata della cucina, inizia a sciogliersi. "Cazzo!" esclama Magik e si pone subito davanti al muro con la pistola in pugno. Mad prende la mitragliatrice e si mette subito davanti a Magik. La consorte, armata, apre la finestra e la prepara come via di fuga. Nanako si mette dietro a loro con il fucile alzato, La consorte di fianco a lei. Il muro si scioglie come della plastica col fuoco, il viso del mostro appare dal foro. Nessuno riesce a sparare, immobili e torrorizzati Nanako sente di essersela fatta sotto. Come sschiarendosi la gola, il mostro emette suoni gutturali, prima di parlare con voce familiare. "Non ho intenzione di uccidervi, almeno non per ora...- disse lasciandosi scappare un sorriso. Quel sorriso Nanako lo aveva visto da qualche parte. "voglio il ragazzo." disse in un sol fiato guardando fisso Mad. La consorte spinge Nanako sulla finestra, le dice di chiamare rinforzi. nanako dice che è una pessima idea. La consorte insiste. Magik come risposta alla richiesta lancia un'altra imprecazione e spara. Il mostro la trafigge con un tentacolo e se la porta via, lasciando queste parole "ti do del tempo per pensarci giovane". La consorte spinge Nanako di nuovo sulla finestra, pregandola di buttarsi e cercare aiuto. Mad non riesce a muoversi. Nanako alla fine si butta nell'acqua scura. Le alghe sul fondo le sfiorano il viso e riemerge. Inizia a nuotare fino alla riva. Salita sulla riva. rientra nell'enorme ingresso. Il sole, fuori dalle finestre, sta riemergendo. Maverick e Tora scendendo dalle scale la vedono e l'aiutano a riprendersi. al sapere l'accaduto risalgono le scale insieme. Nel salone subito sopra la scalinata, Quell'uomo guarda Nanako e le chiede che è successo. Alla notizia del pericolo di La consorte perde la ragione e inizia ad avviarsi da solo. Con molti sforzi, Tenshi e Azusa lo convincono a calmarsi. Alla vista di Larry e Bepa che parlano, Nanako si chiede cosa voglia dire la storia di Magik. Grimm le offre del cibo, Nanako accetta l'acqua dalla bottiglia, con sopra disegnato un cammello, e mangia un boccone di pane. Chiede dove si trova Magik a Azusa e Takashi, rispondono di averla persa in uno scontro. Azusa e Larry iniziano a cercare un modo per salvare Mad e La consorte il prima possibile. Tenshi, interrompe la discussione con un pensiero: "Stare per tutto quel tempo in quelle acque profonde e scure... Quanto avrà sofferto?" Mav gli da una pacca sulla spalla.
Magik, nel frattempo, si presenta con un abito pulito, scortata da Mr Fanta in una sala enorme. Da dietro una delle numerose colonne, la figura di Wuolwino appare pensierosa. "Ti aspettavo, Magik.." la accoglie, congedando Mr Fanta. Dopo essersi lamentata dal trattamento subito dal Maggiore le riferisce dello stato interessante in cui sitrova Mad. Wuolwino si mostra entusiasta. Sapeva che fecondarlo sarebbe stato un gioco da ragazzi. Magik chiede dei prossimi piani e lui dice che è necessario liberare Eddie Venom Brock e far fecondare mad dal maggiore al più presto. Magik protesta sulla scelta della liberazione di Eddie, ma Wuolwino la ammonisce, riferendole che è un'ordine dal suo maestro Tanabrus. La lascia sola nella sala dicendo di informare Cassie. magik lo guarda con astio, ma non può sottrarsi all'ordine di Tanabrus in persona. Chiama Cassie e lei appare, uscendo fuori da dietro una colonna. La informa dell'ordine appena ricevuto, Cassie si rifuta di liberarlo. Magik Anche se controvoglia ripete l'ordine. Cassie si congeda. Magik si chiede quanto sangue forumistico deve essere sparso, per appagare la sete di potere della triade.
Tora, Azusa, Larry, Nanako, Takashi, Quell'uomo, Ten, Mav, Wagner, Prozac, Norman, Petrof, Vulcan , Bepa e Grimm, si incamminano per la sala del camino, per salvare gli ultimi forumisti in vita e annientare il Mostro. Ancora non sanno, il piano diabolico archittetato alle loro spalle.
 
Scribacchiata da Tata at 7:39 PM | Permalink | 0 comments
Thursday, March 08, 2007
Visto che...
Qualcuno mi ha detto che Lovecraft faceva storie sui suoi sogni, ho deciso di farlo anche io.
Iniziando con uno degli ultimi sogni che ho fatto che ha compreso i forumisti del forum Panini, darò una sorta di fine al sogno che è rimasto incompleto e, entro i limiti, modificandolo per motivi narrativi. Lo dividerò in parti per non fare post troppo lunghi^^ Per capire meglio chi sono i personaggi del sogno andate qui oppure quo e infine qua.

Per Nanako, quella vacanza tra forumisti era diventato un'inferno. Dentro all'enorme casa di Aries, dispersa nella campagna incontaminata e costruita su un bellissimo lago, ricca di atrii e stanze, si era sviluppato il piano diabolico di Wolwino. Quelli che un tempo erano forumisti si erano trasformati in terribili zombie. Muoversi in gruppo era diventato necessario per sopravvivere. Nanako si muoveva con Mad, Vulcan, Tenshi e Tora per i sopraluoghi delle stanze che si potevano ancora abitare in cerca di una via di fuga. Stanchi, decisero di fermarsi in uno dei numerosi salottini.
"E' assurdo...- cominciò Tora passandosi una mano fra i capelli- sembra di essere a Racoon city, zombie ovunque... Se penso che Aries..." Tenshi lo interrompe per rassicurarlo "Tora... E' giusto così. Era uno zombie. Non si poteva fare altro... " "lo so... - riprense Tora - ma non posso fare a meno che pensarci... Ed è tutta colpa di quello schifoso mostro.. " Tenshi si mostra comprensivo nei confronti dell'amico, mentre Mad e Vulcan giocano alla lotta. Nanako si avvicina a una delle finestre e scosta la tenda. Il sole rende irreale quella situazione. Abbassando gli occhi sull'acqua del lago, scura e profonda, inizia a vederla ribollire. Un brivido le sale lungo la schiena. "Sta arrivando!" urla ai compagni e inizia a correre verso la porta. Un essere enorme con molte braccia scure e viscide, squamose come serpenti, e con un viso di ragazza coi capelli corti irrompe nella stanza dalla finestra. Tutti iniziano a scappare per le porte, potendo sentire nitidamente l'odore fetido che emana. Tora si mette a cercare una bomba a mano e, dopo aver messo gli occhiali protettivi, la lancia dietro di se per scacciare il mostro. Il gruppo, va al punto di ritrovo nello scantinato dell'enorme casa.
Scende la notte. Nello scantinato tutti cercano di riprendersi un pò. Le stanze che erano state assegnate all'inizio della vacanza portano ancora i fogli a quadretti con i nomi degli occupanti: Devero, Scolopendra... Mad si mette a dormire su una panca vicino alla sala da ping pong, Tora sul Pavimento, Vulcan aspetta arrivino gli altri per i turni guardia. Nanako entra nella sala e vede il povera Bepa, che dorme sul tavolo da ping pong e scorge una porta sul fondo. Per non svegliare il vecio che dorme entra piano nella stanza. Aperta la porta si meraviglia di ritrovarsi in una sorta di cappella. La luce delle lampade la illuminano come se fosse giorno e l'organo dietro l'altare attira la sua attenzione per quanto è grande. Attraversa la navata centrale con l'uzi nella mano destra, e entra nella sacrestia sulla destra. Uno spesso strato di polvere ricopre tutto. Nanako inizia a sentirsi a disagio a camminare sotto il soffitto affrescato. Una porta sul fondo attira la sua attenzione, ma è chiusa. Una voce alle spalle di Nanako la fa trasalire. "Tutto bene?" Girata di scatto con l'uzi pronto a sparare, lo riabbassa subito riconosciuto l'amico. "Maggiore, scusami.." Si avvicina con passo veloce gli dice di andarle più così alle spalle. Lui, pulendosi una mano sporca di sangue sulla maglietta sorrise e disse che forse era il caso di tornare dagli altri. Nanako riconobbe qualcosa in quel sorriso, ma non riusciva ad associarlo. Tornata indietro si accorge che il Maggiore non l'ha seguita. Apre per una ttimo di nuovo la porta della cappella e vede che il mostro sta uscendo dalla sacrestia. Correndo indietro dagli altri trova anche Azusa, Larry, Takahashi. "Il mostro arriva!" Bepa viene svegliato dalle urla e svegliandosi di botto si riunisce al gruppo. I gruppi si ridividono velocemente: Vulcan, Mad, Tora, Tenshi e Nanako riprendono a salire sulle scale; Azusa, Larry, Takahashi, Bepa e Magik ripassano per la porta della cantina, lasciando il pacco di sale grosso come segno al terzo gruppo. Il primo gruppo entra in una palestra dal parquet verde, pulita e le luci al neon la rendono fredda. Quell'Uomo, Prozac e Wagner vanno incontro a Tora."Dobbiamo tornare indietro, il mostro ha invaso le fondamenta!" Quell'uomo, con un'imprecazione torna indietro col gruppo seguiti dal primo gruppo. Risalgono su, verso le stanze alte. Quell'uomo ci porta dove sono accampati La consorte, Maverick, Norman e Petrof. Superato un'atrio si dirigono su per le scale e entrano nel secondo. L'aria puzza di cadavere e Tora avvisa di fare attenzione, Quell'uomo però, rassicura che li hanno fatti fuori tutti tornando al punto di incontro, quindi la strada è sicura. Mad e vulcan restano indietro a parlottare. Il sangue è sparso per tutta la sala, di alcuni si riconoscono ancora i visi straziati. Un conato di vomito deve essere trattenuto nel riconoscere fra le carcasse Aleg. Il silenzio pesante della sala viene rotto da un'urlo agghiacciante, Mad è stato morso alla caviglia da un superstite. Vulcan spara subito facendogli saltare le cervella. Mad perde sangue e imbratta del tutto le sue vans, mentre cerca di trattenere altre urla. Tenshi lo medica velocemente. "Speriamo che non si infetti..." sussurra impercettibilmente fasciando la caviglia. Mentre Ten e Vulcan si assicurano che Mad riesca a camminare Tora e Quell'uomo prendono a litigare; "Era sicuro vero?" "non potevo sapere che fosse ancora vivo!" "se resta infetto sarai tu a doverlo ammazzare!" mad al suono di quelle parole ringrazia il pensiero e ammonisce tutti. Ricalato il silenzio e ripresa la marcia per la sala arrivano alla cucina del piano di sopra. Prozac appena arrivato preleva del sangue a Mad per controllare che non si sia infettato.
 
Scribacchiata da Tata at 11:25 AM | Permalink | 0 comments
Friday, November 03, 2006
La testa era diventata pesante e pendeva da un lato.
Nel massaggiarsi la fronte per alleviare il mal di testa la senti ruvida, leggermente unta, probabilmente un altro sfogo della malattia.
Il dolore al collo si fece sentire per un'attimo e dovette fermarsi di scrivere per un pò.
Stirò la schiena appoggiandola alla sedia, completamente sgangherata ormai: "Devo comprare anche una sedia nuova" pensò ascoltando i cigolii. Di nuovo dolori allo stomaco. Maledì il suo cardias e si ingurgitò un'altra di quelle pasticche giganti che placavano il bruciore. Andò nella cucina a versarsi dell'acqua e la mandò giù tutta d'un fiato, bloccandosi a fissare il vuoto, per un pò, posando il bicchiere. Spense la luce della cucina e tornò nello studio, a scrivere; l'unica cosa che gli era rimasta.
Anche quella notte si addormentò sulla scrivania.
Venne svegliato dal suono del campanello insitente peggio di una sveglia. Con dolori ovunque e asciugandosi la bava si tirò sù e andò ad aprire; dallo spioncino della porta vide che era la figlia.
La aprì con mano pesante e la salutò con un abbraccio.
"Hai di nuovo dormito sulla scrivania pà?" chiese lei esaminando i segni di fogli e penna rimaste impresse sul viso. Lui si limitò a passarsi la mano sulla guancia senza risponderle. La figlia si diresse in cucina, mise il bicchiere nel lavandino e aprì il frigo meccanicamente, tirando fuori del succo d'arancia e due uova. Il padre si sedette su uno degli alti sgbelli con fatica e rimase a guardare la figlia destreggiarsi fra i cassetti e i pensili; fece cenno di no quando la figlia gli mostrò il pane in cassetta per chiedere se ne voleva, lei si limitò a un'alzata di spalle e lo rimise a posto.
Mangiò metà di quello preparato dalla figlia e la raggiunse nello studio. "Scrivi ancora con carta e penna pà? Perchè non usi il pc che ti abbiamo regalato a natale?" "Non amo la tecnologia, lo sai." Rispose lui storcendo il naso quando la figlia cercò di fare ordine nei fogli sparsi sulla scrivania. "Domani parto per la Francia ti ricordi?"Lui accenno di sì col capo. "Verra la signora Donniel a prepararti da mangiare mentre sarò.." "Non voglio la signora for Dummies per quando sarai via, so prepararmeli da me i pasti." "Ma Papà non sarebbe meglio.." "Cosa è meglio lo decido io." La interrupe nuovamente lui con tono seccato. Lei sorrise istericamente. "Come vuoi... Ci vediamo dopo allora, vado a lavoro.." disse con tono sbrigativo. "Non serve, vado a pranzo con un amico." La richiamò lui alle spalle strappandole un altro sorrisetto isterico, accenno di si e se ne andò.
Lui, si risedette alla scrivania e risparse i fogli come erano prima. Li fissò come se ci cercasse dentro una risposta, ma non la trovò.
Prese un fogliobianco da uno dei cassetti e scrisse;
"Come una dea bianca,
la aspetto.
Speriamo non tardi ad arrivare"
Fissò il foglio; lo accartocciò con la mano destra. Si alzò e andò alla finestra. Risuonarono alla porta. Tese l'orecchio per un secondo, ma non andò ad aprire. Dopo un pò le chiavi girarono nella toppa e la figlia lo chiamò entrando nello studio. "Ho scordato la borsa pà..." Si blocco un'attimo sulla soglia a vedere tutti i fogli sparsi per la stanza dal vento freddo che entrava dalla finestra aperta. Ne raccolse qualcuno e andò a chiuderla, continuando a chiamare il padre.
 
Scribacchiata da Tata at 1:56 PM | Permalink | 1 comments