Friday, November 03, 2006
La testa era diventata pesante e pendeva da un lato.
Nel massaggiarsi la fronte per alleviare il mal di testa la senti ruvida, leggermente unta, probabilmente un altro sfogo della malattia.
Il dolore al collo si fece sentire per un'attimo e dovette fermarsi di scrivere per un pò.
Stirò la schiena appoggiandola alla sedia, completamente sgangherata ormai: "Devo comprare anche una sedia nuova" pensò ascoltando i cigolii. Di nuovo dolori allo stomaco. Maledì il suo cardias e si ingurgitò un'altra di quelle pasticche giganti che placavano il bruciore. Andò nella cucina a versarsi dell'acqua e la mandò giù tutta d'un fiato, bloccandosi a fissare il vuoto, per un pò, posando il bicchiere. Spense la luce della cucina e tornò nello studio, a scrivere; l'unica cosa che gli era rimasta.
Anche quella notte si addormentò sulla scrivania.
Venne svegliato dal suono del campanello insitente peggio di una sveglia. Con dolori ovunque e asciugandosi la bava si tirò sù e andò ad aprire; dallo spioncino della porta vide che era la figlia.
La aprì con mano pesante e la salutò con un abbraccio.
"Hai di nuovo dormito sulla scrivania pà?" chiese lei esaminando i segni di fogli e penna rimaste impresse sul viso. Lui si limitò a passarsi la mano sulla guancia senza risponderle. La figlia si diresse in cucina, mise il bicchiere nel lavandino e aprì il frigo meccanicamente, tirando fuori del succo d'arancia e due uova. Il padre si sedette su uno degli alti sgbelli con fatica e rimase a guardare la figlia destreggiarsi fra i cassetti e i pensili; fece cenno di no quando la figlia gli mostrò il pane in cassetta per chiedere se ne voleva, lei si limitò a un'alzata di spalle e lo rimise a posto.
Mangiò metà di quello preparato dalla figlia e la raggiunse nello studio. "Scrivi ancora con carta e penna pà? Perchè non usi il pc che ti abbiamo regalato a natale?" "Non amo la tecnologia, lo sai." Rispose lui storcendo il naso quando la figlia cercò di fare ordine nei fogli sparsi sulla scrivania. "Domani parto per la Francia ti ricordi?"Lui accenno di sì col capo. "Verra la signora Donniel a prepararti da mangiare mentre sarò.." "Non voglio la signora for Dummies per quando sarai via, so prepararmeli da me i pasti." "Ma Papà non sarebbe meglio.." "Cosa è meglio lo decido io." La interrupe nuovamente lui con tono seccato. Lei sorrise istericamente. "Come vuoi... Ci vediamo dopo allora, vado a lavoro.." disse con tono sbrigativo. "Non serve, vado a pranzo con un amico." La richiamò lui alle spalle strappandole un altro sorrisetto isterico, accenno di si e se ne andò.
Lui, si risedette alla scrivania e risparse i fogli come erano prima. Li fissò come se ci cercasse dentro una risposta, ma non la trovò.
Prese un fogliobianco da uno dei cassetti e scrisse;
"Come una dea bianca,
la aspetto.
Speriamo non tardi ad arrivare"
Fissò il foglio; lo accartocciò con la mano destra. Si alzò e andò alla finestra. Risuonarono alla porta. Tese l'orecchio per un secondo, ma non andò ad aprire. Dopo un pò le chiavi girarono nella toppa e la figlia lo chiamò entrando nello studio. "Ho scordato la borsa pà..." Si blocco un'attimo sulla soglia a vedere tutti i fogli sparsi per la stanza dal vento freddo che entrava dalla finestra aperta. Ne raccolse qualcuno e andò a chiuderla, continuando a chiamare il padre.
 
Scribacchiata da Tata at 1:56 PM | Permalink | 1 comments